Per non dimenticare

FORTUNELLO

Olbia, 12.09.2025
Avevamo scelto per te un nome che era una promessa: Fortunello, ma la vita con te non è stata gentile. Ci abbiamo messo l’anima per strapparti alla morte: calore, cure, mani leggere, sguardi pieni di speranza. Purtroppo quando un corpicino così piccolo trattiene le tossine del trauma, quando un trombo o un embolo si mettono di traverso, non resta che aspettare e pregare che reagisca. Il tuo, amore nostro, non ce l’ha fatta. Te ne sei andato in silenzio, con la dolcezza dei petali quando cadono.
Una cosa però la sappiamo con certezza, dal momento in cui sei arrivato da noi non hai più sofferto. Ti abbiamo protetto dal dolore, gli antidolorifici ti hanno cullato e ti abbiamo parlato piano, come si parla a chi si ama. Avremmo voluto darti tutto: una cuccia calda, una bella casa, una finestra da cui guardare il sole, una famiglia che pronunciasse il tuo nome ogni giorno. Ce l’avevamo già nel cuore, quel futuro per te. Chissà da dove arrivavi piccolo cuoricino raggomitolato sotto un rimorchio, chissà quanta strada avevi fatto per arrivare fino a noi.
Vogliamo dire grazie con tutto il cuore, al ragazzo che ti ha tolto dalle ruote del semirimorchio: senza di lui non avremmo potuto tenerti tra le braccia, nemmeno per questo breve tratto. E grazie a chi ha sperato con noi, a chi ha mandato un pensiero, una preghiera, una carezza da lontano.
Fortunello, piccolo fiorellino, ora non soffri più. Resta con noi il tuo nome, che non è una bugia ma un desiderio che continueremo a portare avanti per tutti quelli come te. Ti abbiamo amato nel tempo che c’è stato e questo amore non si spegne. 
Buon viaggio piccolo, noi ti ricordiamo così, leggero e finalmente al sicuro.


Olbia, 11.09.2025
Stamattina al porto di Olbia, un pianto disperato ha fermato il passo di un operatore appena sbarcato da una nave proveniente da Civitavecchia. Il suono veniva da sotto un rimorchio: lì, raggomitolato nella polvere e nella paura, c’era un micino. Piccolo, tremante, solo.
Lo abbiamo accolto subito al rifugio e gli abbiamo dato un nome che è una promessa: Fortunello. Crediamo che il suo destino, con l’aiuto di tutti, stia per cambiare. Lo abbiamo scaldato, idratato e nutrito poco alla volta. Ora lo aspetta un percorso di visite, esami, sverminazione, antiparassitario e, quando sarà stabile, vaccini. Ha bisogno di cure, di tempo e di un amore paziente che gli insegni che le mani possono essere casa.
La situazione è molto seria: Fortunello è grave. Presenta ferite importanti e condizioni generali compromesse; è sotto stretto monitoraggio e la prognosi rimane riservata. Ma noi ce la metteremo tutta, minuto dopo minuto, perché i suoi occhi tornino a parlare di serenità.


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